Nuovo percorso museale sul lupo ed altri fossili della Cava Filo
Il progetto si inserisce nelle azioni di adeguamento strutturale ed espositivo del Museo proseguendo l’aggiornamento del percorso dedicato ai nuovi dati scientifici sui depositi paleontologici del Parco regionale dei Gessi Bolognesi, in grado di farlo dialogare sempre più con il contesto ambientale e territoriale di cui costituisce espressione e memoria.
Si concentra in particolare sulla documentata evoluzione genetica da lupo a cane durante il Pleistocene in base ai reperti restituiti dal giacimento di Cava FILO e rinnova, attualizzandolo e rendendo più accessibile, l’apparato didascalico in modo da ricercare un’equilibrata coniugazione fra correttezza metodologica e comprensione dei linguaggi tecnico-scientifici da parte del pubblico.
L’intervento, che è anche parte di un progetto pluriennale volto a rafforzare il legame fra il presidio museale e il territorio di riferimento, ricco di valori storici e ambientali al cui centro è il Parco regionale dei Gessi Bolognesi, di recente incluso nella World Heritage List, con i suoi geositi, si propone di avvicinare le giovani generazioni a temi sociali complessi come lo sviluppo sostenibile, la tutela ambientale, la salvaguardia della memoria storica.
Le recenti acquisizioni scientifiche derivate dalle indagini geo-stratigrafiche, sul DNA antico e sulla Proteomica del principale deposito paleontologico del territorio – Cava Filo – oggi all’attenzione della stampa nazionale e internazionale per la capitale importanza dei suoi fossili, specie quelli che testimoniano per la prima volta in Italia la trasformazione da lupo a cane domestico 25.000 anni fa - impongono una sostanziale revisione dell’attuale percorso museale alla luce dei dati più aggiornati.
Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna attraverso l'erogazione di un contributo
ai sensi della legge regionale 18/2000 - Piano museale 2022
Attraverso le risorse rese così disponibili sono stati realizzati alcuni rilevanti interventi:
- Rilevazioni in loco nel deposito utii a raccogliere tutti gli elementi distintivi di carattere geo-paleontologico correlabili con gli episodi climatici documentati dalle indagini polliniche
- Definizione planimetrica delle strutture erosive del substrato del sito e realizzazione di mappature degli accumuli fossiliferi principali
- Trattamenti di consolidamento dei reperti osteologici di maggiore interesse selezionati per l'esposizione
- Integrazione nel percorso museale di un nuovo modulo espositivo
- Interventi manutentivi nella Sala museale “Ambienti scomparsi” e sul Preistopark per assicurare una narrazione coerente con quanto già in essere