In questo settore museale viene affrontata il tema dell’origine e dell’evoluzione umana attraverso grandi scenografie che proiettano il visitatore in momenti e luoghi distanti nello spazio e nel tempo.
Il racconto delle vicende degli antenati africani è affidato ad una serie di ricostruzioni di grande effetto, a partire da
Lucy, a lungo ritenuta una nostra lontanissima antenata. Segue la sezione dioramica
Galleria degli Antenati che presenta le più note forme di Australopiteco, antichi progenitori vissuti in Africa a partire da circa 5 milioni di anni e già in grado di camminare in posizione eretta, e di Homo habilis intento a fabbricare strumenti.
- Il lungo ciclo Paleolitico
Una delle più ricche collezioni italiane di reperti paleolitici ripercore le prime fasi del popolamento del territorio bolognese, risalenti a circa 800.000 anni da oggi. Al centro della sala la grande ricostruzione
Una giornata di 200.000 anni fa propone un frammento di vita paleolitica. All’uomo di Neanderthal e all’ avvento dei primi Sapiens, giunti in Europa dall’Africa circa 40.000 anni, sono dedicate le postazioni
Anima e corpo, incentrata sulle prime forme cultuali e la ricostruzione
L’ultimo cacciatore–raccoglitore, immagine realistica di uomo Mesolitico.
- Neolitico ed Età dei Metalli
Gli ultimi secoli del VI e il I millennio a.C., i modi di vita delle comunità dell’Italia settentrionale vengono, dapprima, fortemente condizionati dal passaggio al nuovo sistema economico fondato sull’agricoltura e l’allevamento (Neolitico) e successivamente dall’introduzione delle tecniche per la fusione del metallo (Età del Rame e del Bronzo).
Quest’ultimo periodo, in particolare, è ben rappresentato, nell’ambito del territorio, dagli importanti ritrovamenti effettuati presso il
Sottoroccia e la Grotta del Farneto scoperta nel 1871 da
Francesco Orsoni.